Via Mazzolino, 34 - 27050 Corvino San Quirico (Pv)

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Storia

Culture vicine e lontane s’intrecciano alla Tenuta Mazzolino

 

Culture vicine e lontane s’intrecciano alla Tenuta Mazzolino, il cui nome significa “punto d’incontro, tappa” (dal latino: Mansiolinum). La vite cresce qui da tremila anni, alle antiche tradizioni oggi si è affiancata la moderna tecnologia, ma i vini della Tenuta Mazzolino che allietano i palati di stimatissimi esperti e di appassionati non è semplicemente l’insieme di parametri chimici e analitici corretti o la qualità dell’uva e la lavorazione conseguente, ma è l’essenza che nutre le radici dei vigneti di Pinot Nero, Chardonnay, Bonarda e Cabernet Sauvignon. Questa essenza nasce dalla profonda passione della famiglia Braggiotti che dal 1980 coltiva queste terre.
In quegli anni il dr. Enrico Braggiotti cerca un luogo d’aggregazione per la sua famiglia di 5 famiglie, per godere della compagnia dei 4 figli e 12 nipoti. La sua convinzione è: l’amore per il buon bere è il fondamento che accomuna, unisce e si tramanda ai suoi familiari.

Vuole una campagna in cui affondare le radici italiane di una stirpe che nasce parte in Turchia e parte in Francia, una terra in cui gettare il seme e far crescere una passione maturata negli anni: quella del vino. Ed è appunto la collina di Corvino, sulla via battuta dagli antichi romani con un vasto orizzonte dalle Alpi agli Appennini e una straordinaria vista sulla provincia di Pavia, il luogo ideale per raggiungere questi obiettivi.
Nel borgo risalente ai primi dell’800, costituito da un nucleo di 5 edifici, una foresteria e una piccola chiesa circondati da campi e vigneti, ciascuna famiglia trova casa.
Sandra Braggiotti, la figlia, realizza il suo sogno, con grande entusiasmo e un giusto piglio imprenditoriale, intraprende un cammino che fa vivere un nuovo importante capitolo a questa Tenuta.
“Con i genitori e i miei fratelli tutt’ora parliamo sempre francese”, racconta Sandra – la madre è cresciuta a Parigi – “è quando abbiamo visto i vigneti, che allora producevano un vino modesto, mio padre decise che qui avremmo fatto un grande vino”.

 

 

Con queste basi e con rispetto per il carattere che il marchese Alfonso Corti aveva impresso a questo luogo, Sandra si mette al lavoro per ricostruire l’azienda. Nel corso degli anni la Tenuta è stata quasi totalmente reimpiantata arrivando agli attuali 22 ettari vitati. Parallelamente anche il nucleo originario di vinificazione è stato affiancato dalla nuova cantina di mille metri quadri progettata dall’architetto Lorenzo Berni che con grande sapienza è riuscito a coniugare le due realtà.

Corvino San Quirico diventa un piccolo mondo fantastico: ottimo vino, frutteti, polli, cavalli, roseti e una campagna generosa che sprigiona vita e bellezza. I prodotti di prima qualità che qui crescono non sono che una naturale conseguenza di un luogo apprezzato e riconosciuto dai nuovi proprietari.

“Emozionanti conferme”, “aria nuova” “eleganza e personalità” sono attributi scelti da enologi e critici per descrivere i vini, ma definiscono altrettanto bene lo spirito del posto e di chi l’abita.
Sul filo del 45° parallelo, i 22 ettari di Mazzolino diventano culla di una cultura che valorizza pienamente il carattere della zona, un tempo parte dell’Antico Piemonte, restituendogli un profondo legame con la Francia, che in questa terra e nella famiglia Braggiotti ha forti radici.

L’intuizione del dr. Enrico Braggiotti che ha posto le basi ai successi di Mazzolino è stata confermata anche da Giacomo Bologna, mito intramontabile e grande signore dei vini.
“Dovete vinificarlo in rosso” è stato il suo suggerimento, in questa regione dove il pinot nero veniva vinificato quasi solamente in bianco era una grande sfida. Per avviare questa nuova avventura Giacomo Bologna raccomanda alla Famiglia Braggiotti l’enologo piemontese Giancarlo Scaglione che se ne occupa in questa prima fase.

 

 

“La Borgogna è anche a Corvino”, scrive in un ‘ articolo fine anni ’80 la Provincia Pavese e, non è un caso.
Kyriakos Kynigopoulos, enologo di fama internazionale e grande esperto di Pinot Nero e di Chardonnay, viene chiamato direttamente dalla Bourgogne a Corvino San Quirico per coniugare il suo talento con una terra dalle chiare potenzialità.

Sotto la direzione del grande enologo e affiancato da una squadra di talento, nasce un grande Pinot Nero il “Noir” e uno Chardonnay di primissimo livello il “Blanc”.
Sono trascorsi quasi trent’anni da quella storica riunione ed oggi il Noir ha guadagnato un posto nelle cantine e nelle enoteche più raffinate del mondo, riconoscimenti ai concorsi internazionali, eccellenti valutazioni e menzioni nelle guide più autorevoli, fino ad ottenere il prestigioso traguardo dei “tre bicchieri” per la Guida “Vini d’ Italia 2009” , successo replicato anche con le successive edizioni del 2010, 2011, 2012 e 2013.